Confronto tra il costo di una casa in legno ed una casa in muratura di laterizio
Quasi ogni giorno mi viene chiesto se costa meno una casa in legno o una casa tradizionale Le case uni o bifamiliari costruite con la cosiddetta edilizia tradizionale hanno murature portanti realizzate in laterizio porizzato. I pori nel cotto sono realizzati per rendere l’impasto più isolate ed anche più resistente. La differenza di costo tra legno e laterizio risiede ovviamente nelle strutture verticali perché nelle strutture orizzontali – tetto e solaio – da molto tempo, anche l’edilizia tradizionale, si è già orientati verso l’uso di solai in legno lamellare. In realtà di tradizionale nella case in laterizio moderno c’è ben poco, anch’esso sono costruite con materiali sviluppati recentemente e poco hanno a che fare con le case dei nostri nonni. Il problema della fragilità Il blocco in laterizio viene realizzando cucinando l’argilla ad alta temperatura. Purtroppo però questo materiale mantiene un problema di fragilità ovvero quando si rompe, si rompe,, un po’ come il vetro, senza preavviso. Questo è un fatto molto negativo per la sismica ed è per questo che generalmente esso viene utilizzato insieme a pilastri di cemento armato oppure viene rinforzato con barre di acciaio per dargli maggiore resistenza in caso di evento sismico e contribuire grazie all’acciaio a rompersi in maniera più duttile in caso di terremoto evitando conseguenze drammatiche. Prezzi a confronto Confrontando il prezzo delle pareti in laterizio e delle pareti in legno lamellare X Lam utilizzando come fonte i prezzi ufficiali della Camera di Commercio ci accorgiamo che una muratura in laterizio porizzato da 30 cm costa sui 100 € /mq e la muratura in X Lam costa anch’essa 100 €/mq. Non solo, la muratura in laterizio, come abbiamo accennato, richiede anche l’onere dell’inserimento di pilastri e di cordolo in calcestruzzo ad ogni piano aumentando ulteriormente il costo finale che in realtà si assesta su livelli maggiori di 100 €/mq. Maggiore portata Dobbiamo evidenziare anche che la portata di una muratura di laterizio di 30 cm spessore è di 120 Kg per ogni centimetro di muratura, mentre la portata di 10 cm di X Lam è di 1.540 Kg per ogni centimetro di muratura. Quindi la muratura in legno, a parità di costo, è molto più resistente del laterizio. Come mai spesso si pensa che la casa in legno costi di più? La differenza tra casa in laterizio e casa in legno va ricercata sulla qualità dei materiali di finitura ed isolamento. Consideriamo che chi costruisce una casa in legno pensa prima di tutto a costruire una vera cassa casa passiva, ovvero una casa con consumi quasi nulli. Chi costruisce una casa in laterizio si accontenta normalmente di una casa mediamente isolata. Le case in legno sono spesso isolate con materiali biocompatibili nell’ottica della bio-edilizia. Si tratta di materiali non derivati dal petrolio come lane minerali, trucioli di legno, sughero, ecc. sono materiali che hanno una durata nel tempo molto maggiore e garantiscono maggior benessere e salubrità. In genere tuttavia essi hanno un’incidenza di costo maggiore e nelle case in legno sono usati in spessori almeno doppi rispetto alla casa in laterizio. Migliori finiture Anche le finiture nelle case in legno sono di livello più elevato. Lo standard delle finestre è legno di grosso spessore con pannello triplo e tripla guarnizione. Molto spesso nella cosiddetta edilizia tradizionale le finestre vengono realizzate in PVC . Un materiale plastico, un polimero, di basso costo che nel tempo tende a degradarsi in modo irreversibile. Indubbiamente i serramenti in legno sono molto più validi e preformanti rispetto ai serramenti in PVC; tuttavia possono costare qualcosa in più ma, come sempre, si paga la qualità. Migliore impiantistica Anche l’impiantistica di una casa in legno molto spesso è più curata. In una casa tradizionale raramente viene fatta la ventilazione meccanica controllata (VMC) perché gli spifferi sono concessi. La VMC tuttavia permette di recuperare il 90% del calore che altrimenti viene dissipato della ventilazione dei locali. Inoltre la VMC consente di garantire un’ottima qualità dell’aria in ogni circostanza sia estiva sia invernale, una dotazione quindi irrinunciabile. Anche gli impianti possono variare sensibilmente in termini di qualità e di efficienza. Le pompe di calore hanno sostituito le caldaie anche nelle costruzioni in laterizio, tuttavia ci sono pompe di calore di varia tipologia e fabbricazione con prezzi molto diversi tra loro. È per questo che è molto riduttivo chiedere il prezzo finale senza indagare sulla qualità dei materiali impiegati e sulla tipologia di impianti previsti. Ridurre i costi di una casa in legno Non sarebbe impossibile abbattere radicalmente il prezzo delle nostre costruzioni rinunciando alla qualità. Tuttavia chi sceglie di dotarsi di una casa in legno passiva raramente scende a compromessi soprattutto per quanto attiene le cose che non so vedono come la struttura e l’isolamento ma che costituiscono l’essenza qualitativa dell’immobile. È per questo che quando ci viene chiesto il prezzo di una casa in legno noi preferiamo parlare con trasparenza in uno spirito di condivisione, cercando di comprendere quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Un prezzo chiavi in mano I nostri prezzi sono inclusivi di tutti gli oneri anche anche quelli che in una prima offerta molto spesso si tende a trascurare o non enfatizzare. Come gli oneri attinenti la preparazione del cantiere, la sicurezza, la logistica, le progettazioni e le certificazioni dell’edificio e tante altre cose che molto spesso non sono incluse. Noi partiamo da un capitolato di base che ci permette di costruire una casa in legno chiavi in mano sapendo di non avere sorprese o contestazioni, anche perché sappiamo che nella nostra area geografica le aspettative qualitative degli edifici dei nostri committenti sono solitamente elevate. Quasi tutti nostri committenti si aspettano una qualità esecutiva alta e quindi è inutile pensare di risparmiare su questa – anche nelle finiture e nei dettagli. I prezzi di mercato delle case in legno sono molto variabili. Come abbiamo visto la differenza di costo tra legno e laterizio non è rilevante. Possiamo costruire in mattoni o calcestruzzo il prezzo delle strutture non varia sensibilmente rispetto al legno a parità di
Che cos’è il coefficiente Lambda dei materiali
Conoscere il coefficiente Lambda dei materiali da costruzione che utilizziamo per costruire i nostri edifici ci permette di capire qual è il grado di isolamento che possiamo raggiungere nei nostri progetti Lambda è una lettera greca, la ’L’, ed è la caratteristica fisica che esprime il grado del conducibilità termica dei materiali. Costruire case ben isolate significa costruire case con murature dotate di strati isolanti di grosso spessore e di ottima capacità isolante. Conoscere il Lambda di un materiale è quindi fondamentale per capire se il materiale con cui costruiamo la casa e gli strati che costituiscono le nostre murature sono efficiente dal punto di vista della capacità di isolarci dal freddo. I materiali isolanti hanno un Lambda molto basso. Non voglio annoiare con una complessa trattazione di fisica però vorrei dire chiaramente che per molti anni – almeno fino a 10 anni fa con eccezione di pochi – nessuno pensava seriamente all’isolamento termico degli edifici. Le nostre case sono dotate di circa 25 cm a di isolante di ottimo livello con un Lambda molto basso. Solo negli anni ’90 si costruivano case con 5 cm di isolamento. Negli anni 80′ si utilizzavano spessori ancora inferiori. Negli anni ’70 non si metteva isolamento termico negli edifici. Per decenni abbiamo costruito case molto poco isolate Abbiamo sempre costruito le case in questo modo. Ma ora non possiamo più lamentarci che fa freddo, dobbiamo semplicemente mettere il cappotto ai nostri edifici. Oggi il tema energetico è fondamentale. L’edilizia è responsabile di una buona fetta delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e che sono responsabili dell’innalzamento del clima e la prima cosa da fare, per ridurre le emissioni, è ridurre le dispersioni di energia riducendo il fabbisogno energetico. Quindi è importante che impariamo a costruire case ben isolate e, per quanto possibile, ed isolare le case esistenti. E’ per questo che, anche chi non è un tecnico, dovrebbe sapere che cos’è il Lambda dei materiali utilizzati. Lambda più alto significa più attitudine a trasmettere calore e meno isolamento. Più alto è Lambda e più materiale con cui costruiamo la casa tende a trasmettere calore in inverno ed è quindi scadente e tende a dissipare energia. Il Lambda si misura in W/m*C°. Per farsi un’idea concreta di che cosa significa questo semplice numero, analizziamo le caratteristiche di alcuni materiali: Materiali metallici I materiali conduttori elettrici sono stranamente anche conduttori di calore. Quindi tutti materiali metallici come alluminio, ferro, rame, sono naturalmente ottimi conduttori anche di calore, è per questo che se abbiamo una struttura in ferro all’interno dell’edificio dobbiamo fare attenzione molta attenzione ad isolarla il più possibile. I materiali metallici sono ottimi strutturalmente ma sono pessimi sul piano dell’isolamento termico. Anticamente a Venezia, per garantire la peggior condizione possibile ai condannati, i prigionieri venivamo messi in un carcere chiamato ‘i piombi’. In questo carcere il tetto in piombo garantiva caldo d’estate e freddo d’inverno. Il prefetto disagio. Ecco alcuni esempi di valore di Lambda per questi materiali non isolanti: • Rame 390 • Alluminio 290 • Ferro 50 La pietra ed il mattone Il calcestruzzo, la pietra e mattoni pieni, sono i materiali con cui si costruisce la casa tradizionale. Benché diffusi, questi materiali hanno un Lambda vicino ad 1, sono quindi pessimi materiali isolanti. Non possiamo pensare di isolare una casa con un muro solamente in pietra o in mattoni pieni. La capacità isolante di 10 cm di lana minerale è pari alla capacità isolante 2,5 m di spessore muratura tradizionale. Anche se facessimo un muro di 1 m di spessore dovremmo consumare moltissima energia per mantenere quel muro caldo ed il dispendio energetico sarebbe comunque alto. • Pietra circa 0.9 • Laterizi 0.9 Il legno Il legno ha un Lambda pari a circa 1/10 rispetto al laterizio quindi è molto migliore dei materiali tradizionali. Tuttavia il legno da solo non basta a per garantire l’isolamento che desideriamo. Il grande vantaggio del legno è di non richiedere grande spessore. Così riusciamo a costruire case in legno ben isolate senza eccedere negli spessori di muratura e rimanendo nei limiti dell’ordinario. Utilizzando uno spessore di X Lam di 10 cm, che è quanto richiesto strutturalmente per una casa di uno o due piani, possiamo aggiungere uno spessore fino a 25 cm di isolamento rimando sotto i 37 cm di spessore totale di muratura. Realizzando così murature che sembrano murature normali ma in realtà sono murature dotate di straordinaria capacità d’isolamento. Il Lambda del legno è: • Legno 0.1 L’aria I materiali isolanti sono i materiali che contengono maggiormente aria al loro interno in quanto l’aria è un ottimo isolante termico. Ad esempio i maglioni di lana sono dei buoni isolanti per il nostro corpo in quanto le fibre della lana trattengono aria. Qualora fossero bagnate, tuttavia, le fibre di lana perdono radicalmente la loro capacità di contenere il calore. Tutti i materiali fortemente isolanti contengono aria ed è per questo che devono essere mantenersi asciutti ed evitare che possano formarsi condense all’interno delle strutture. Ecci valori di questi due materiali: • Aria 0.026 • Acqua 0.6 Polistirene Tra i materiali isolanti noi cerchiamo di non utilizzare i materiali che derivano dal petrolio in quanto esso non appartiene alla biosfera. La biosfera è la parte del nostro pianeta che ospita la vita. Il petrolio non appartiene alla biosfera e sarebbe augurabile che i suoi derivati, come la plastica ed i polimeri in generale, fossero utilizzati il meno possibile perché danneggiano il pianeta. Si tratta tuttavia di materiale con un Lambda basso quindi piuttosto validi nell’isolamento invernale. Il polistirene è leggero e quindi non molto efficiente nell’isolamento estivo, infatti l’onda di calore estivo penetra nelle abitazioni molto rapidamente durante il ciclo giornaliero. Questi materiali sono impermeabili all’acqua. Questo può essere un vantaggio per esempio se sono posti all’esterno a contatto con il terreno. Nelle nostre case in legno limitiamo il più possibile il polistirene e lo utilizziamo solo in zone potenzialmente a contattato con l’umidità. • Polistirolo estruso 0.040 • Polistirolo sintetizzato 0.035 Lane minerali Le
Quando una casa può realmente dirsi passiva?
Oggi la casa passiva va di moda, ma sono veramente passive le case spesso pubblicizzate? Dopo aver visto con una certa frequenza la pubblicità di case e appartamenti che dichiaravano di essere case passive ci siamo chiesti il reale significato di questa parola e la sua reale definizione tecnica. Per noi una casa passiva è una casa che potenzialmente non dovrebbe richiede impianti meccanici di riscaldamento e condizionamento per garantire il benessere degli abitanti. Questo non implica che la casa passiva non abbia l’impianto di riscaldamento e condizionamento invernale ed estivo, ma significa che queste apparecchiature/sistemi sono degli componenti migliorativi e in qualche modo correttivi di un funzionamento che potrebbe essere garantito anche senza di essi. Infatti la casa passiva dovrebbe essere riscaldata semplicemente dall’emissione termica del corpo umano, dell’apporto gratuito del solare in inverno, delle lampadine e degli accessori elettrici contenuti negli ambienti. Per fare questo la casa deve essere abitata e se gli abitanti si recano – per esempio al lavoro tutta la giornata – è facile che al ritorno ci sia bisogno di un correttivo ed è per questo che la pompa di calore rimane necessaria. La Ex Ligno progetta e costruisce case passive sulla base dei criteri internazionalmente accettati di Passive House https://passivehouse-international.org/index.php?page_id=150 La casa passiva deve essere molto isolata. La casa passiva deve essere considerata quasi come un sistema chiuso, quello che in fisica si chiama contenitore adiabatico. Abbiamo visto che sono spacciate e che sono comunemente vendute case passive delle case che hanno un consumo annuo di oltre 50 kWh a metro quadro. Vogliamo fare chiarezza su questo: le case passive devono avere un consumo che non può superare i 15 kWh metro quadro l’anno. Altrimenti sono case semplicemente abbastanza ben costruite e che non consumano molto. Ma non sono case passive. Sono case che abbisognano di un impianto termomeccanico quasi sempre funzionante per garantire un livello di benessere accettabile. L’impianto può anche essere alimentato dal solare termico e dal fotovoltaico riducendo di molto la bolletta, ma non sono case passive. Le case che noi progettiamo e realizziamo invece hanno un livello di isolamento molto alto e un consumo stimato intorno ai 12 kWh / metro quadro l’anno. Questo ci permette di chiamarle passive nel vero senso della parola. Nelle nostre case l’impiantistica è un optional necessario ma non strettamente obbligatorio, il riscaldamento invernale comincia ad essere usarlo in gennaio per poche ore al giorno e il livello di benessere è comunque garantito. In estate la casa rimane fresca anche in assenza del condizionatore che c’è sono per situazioni di emergenza il cui costo di funzionamento è praticamente nullo perché alimentato dal fotovoltaico nelle ore più calde del giorno con un piacevole refrigerio dall’afa esterna. Le nostre case sono passive in senso proprio ed hanno un consumo sui 12 kWh a mq anno considerando anche il calore necessario per cucinare. Quindi quando si parla di case passive è meglio evitare di fare affidamento sulla classe energetica – che giustamente non figura più nei certificati energetici delle case – la A non significa nulla. Conviene fare riferimento al calcolo effettivo del consumo annuale su metro quadro è un semplice numero che il tecnico progettista e o certificatore deve produrre e trasmettere alla pubblica amministrazione quando realizza o ristruttura l’immobile. Se si vuole una casa passiva per avere garanzia di una bolletta nulla o quasi bisogna guardare questo numero e di chiedere che sia inferiore ai 15 kWh metro quadro l’anno.Per fare questo è obbligatorio che la casa sia ben isolata, possiamo già dire che tutto l’involucro dell’edificio non deve avere un isolamento termico inferiore a 20 cm di spessore. Poi la casa dovrà essere dotata di ventilazione meccanica controllata (VMC) perché la casa passiva non prevede ne spifferi, ne l’apertura delle finestre, altrimenti il rendimento ed il dispendio di energia d’inverno ne risentirebbero. Quindi se qualcuno pensa di poter acquistare una casa passiva a consumo zero senza VMC, sta rischiando di prendere una cantonata. La VMC ci permette di recuperare energia che altrimenti verrebbe dissipata durante l’espulsione dell’aria ristagnante, questa energia contenuta nell’aria di ricambio viene recuperata fino al 90% andando a preriscaldare l’aria fresca di rinnovo che viene immessa negli ambienti. Quindi – anche se la casa passiva va di moda e viene spesso pubblicizzata nel mercato immobiliare – è solo questo piccolo numero del consumo complessivo annuo che si deve guardare e non la classe energetica che può essere fuorviante e non darci un quadro esatto della situazione. Possiamo anche aggiungere, senza timore di essere partigiani per le case in legno – anche se lo siamo – che è semplicemente per una realtà fisica facilmente riscontrabile, è difficile realizzare una una casa passiva senza affidarsi alla struttura in legno questo perché le murature in laterizio o in cemento armato richiedono un eccessivo quantitativo di calore per portarsi a regime ed inoltre gli spessori delle murature dovrebbero essere mediamente di oltre 50 cm, cosa che in genere non accade!
Realizziamo la ‘Casa a Km Zero’
Realizzando case in legno a basso impatto ambientale, uno dei nostri obiettivi è la casa a Km Zero. Quando si pensa alla casa in legno si pensa alla casa prefabbricata che arriva dall’Alto Adige per non dire dall’Austria o anche per non dire dalla Scandinavia! È un’idea comprensibile in quanto l’Italia arriva con un certo ritardo ad apprezzare le qualità strutturali del legno come materiale da costruzione. Tuttavia oggi non è più così. Sempre più persone sono interessate alle costruzioni in legno ed è possibile realizzare la Casa a Km Zero. Anche i nostri atenei del Triveneto sono all’avanguardia nello studio del legno. L’Università di Padova ospita nel suo ateneo d’ingegneria un bellissimo esame di strutture in legno e l’Università di Trento è diventata una fucina di idee e start up nel campo dell’uso del legno sfornando produttori, software house e innovator i di meccanismi di connessioni di strutture lignee. Oggi la nostra area Veneto pedemontana ospita aziende specializzate nella produzione ed incollaggio di Xlam, di travi in lamellare ecc. I nostri produttori locali forniscono in tutto il mondo le macchine per intagliare e pressare il legno. Quindi possiamo dire che non siamo secondi a nessuno e la produzione locale è un nostro vanto. I criteri della casa a Km Zero sono anche presenti nei criteri di certificazione passive house. I ricercatori hanno dimostrato che se il legno viene trasportato per più di 800 Km perde completamente i vantaggi ambientali che sono connessi con il suo utilizzo. Ed è per questo che è più vantaggioso per l’ambiente scegliere la produzione locale. Infatti se l’albero assorbe carbonio dall’atmosfera nel suo sviluppo, quando viene trasportato in autostrada il consumo di carburante annulla il vantaggio dell’assorbimento di CO2. Il legno che utilizziamo viene formato e tagliato a pochi chilometri dai nostri cantieri e le squadre di tecnici sono anche locali quindi possiamo garantire di minimizzare la dissipazione di energia in mobilità. La casa a Km Zero garantisce anche grossi vantaggi per gli utenti perché permette di avere maggiore garanzia di assistenza post vendita e una una cura personalizzata nelle realizzazioni. I nostri collaboratori e fornitori sono selezionati tra i produttori e maestranze locali di nostra fiducia. Sono persone e ditte affidabile e disponibili che hanno maturato anni di esperienza settoriale nelle case in legno. Possiamo però comprendere nei nostri gruppi di lavoro anche personale suggerito dai nostri clienti. Possiamo per esempio impiegare piastrellisti o idraulici con cui il nostro cliente ha già un rapporto di fiducia o familiarità. Per noi va benissimo – forniamo la progettazione e la sorveglianza anche a ditte nuove che vogliono conoscere questo settore – e spesso è un piacevole e valido contributo alla migliore riuscita del progetto.
La fotosintesi clorofilliana ed il legno come materiale da costruzione
Chi ama il legno deve essere molto grato alla fotosintesi clorofilliana che ogni anno di anello in anello permette alla foresta di crescere e fornirci il legno come materiale da costruzione. La fotosintesi clorofilliana è un processo chimico che madre natura ha inventato alcuni miliardi di anni fa e che consente alle piante di sottrarre carbonio dall’atmosfera utilizzandolo per produrre le molecole solide che costituiscono la struttura del legno. La fotosintesi clorofilliana è quindi alla base della formazione del legno che noi utilizziamo delle nostre strutture. La formula è semplice: 6 CO2 + 6H2O = C6H12O6 + 6O2 Le piante sottraggono 6 molecole di anidride carbonica CO2 dall’atmosfera, lo mischiano con 6 molecole di acqua formando il glucosio che si trasforma in lignina e cellulosa che costituisce il legno e rilasciando anche 6 preziose molecole di ossigeno nell’aria che respiriamo. Di questo e di tante altri interessanti temi attinenti la resistenza e la durata del legno ha parlato all’Ordine degli Ingegneri di Vicenza il dott. Andrea Zennari che a Caltrano (VI) gestisce una interessante fattoria didattica per gli amanti del legno: http://www.fattoriadellegno.it/ Molti ricorderanno la formula della fotosintesi dalle elementari. Oggi la leggiamo con rinnovato interesse perché potrebbe esserci molto utile. Questo processo avviene nelle foglie in primavera ed in estate con il contributo del sole nel periodo in cui il legno cresce. Si tratta di una reazione chimica che ha permesso – all’inizio della storia della vita sul pianeta terra – di purificare un’atmosfera inquinata dalle emissioni dei tanti vulcani attivi trasformandola in un ambiente idoneo alla vita per meccanismi via via più complessi fino ad arrivare a noi. Le piante che hanno permesso in passato di rendere la terra una pianeta abitabile potrebbero oggi tornare a salvare il pianeta terra sottraendo il carbonio che l’uomo emette indiscriminatamente e che rischia – con il riscaldamento globale – di sterminare molte specie animali e mettere a repentaglio l’esistenza di molti esseri umani e territori. Grazie alla fotosintesi clorofilliana nell’arco alpino le piante delle nostre foreste crescono assorbendo carbonio e purificando l’aria. Utilizzando il legno come materiale da costruzione fissiamo per molti anni nello spazio delle nostre murature del carbonio che altrimenti sarebbe nell’atmosfera contribuendo all’inquinamento. Utilizzando il legno promuoviamo l’attività della silvicoltura con la quale vengono tagliate e vengono piantate altre piante dalle quali ottenere altro legno in un ciclo che permette la purificazione dell’atmosfera in cui tutti viviamo. Nel nostro arco alpino ogni minuto le piante si accrescono di 100 mc di legno. Lo stesso quantitativo di 100 mc necessario per costruire una casa in legno. Possiamo quindi dire che le nostre foreste alpine crescono al ritmo di una casa in legno ogni 60″. Attualmente la crescita delle nostre foreste alpine supera di molto il loro utilizzo, ma un’industrializzazione più diffusa e consapevole dell’utilizzo del legno come materiale da costruzione potrebbe nel breve tempo portare anche in Italia come già avviene in Austria, in Germania ed in altri paesi a pensare ad una pianificazione strategica della forestazione per l’industria del legno che potrebbe contribuire a salvare il pianeta creando piacevoli ed appassionanti opportunità di lavoro per gli amanti della natura alpina. Promuovendo ed utilizzando il legno come materiale da costruzione anche nel nostro piccolo siamo in grado di dare il nostro piccolo ma significativo contributo nella direzione della salvezza del pianeta terra che condividiamo con gli altri esseri viventi.
Presentazione delle nostre proposte
Pubblichiamo in questa sezione una serie di articoli che mostrano diverse tipologie di realizzazioni e di proposte, La nostra tipologia costruttiva basata sui pannelli monolitici a fibre incrociate (X Lam) consente quindi la massima libertà espressiva garantendo contemporaneamente case funzionali ed energeticamente efficienti. I nostri progetti sono rivolti sia a chi aspira a progetti tradizionali e sia a chi richiede una casa orientata a criteri di contemporaneità e pulizia formale nell’ottica di uno stile contemporaneo. Nella scelta della tipologia residenziale e del modello di riferimento spesso è necessario considerare le richieste degli enti preposti alla valutazione di compatibilità ambientale ed alle normative presenti nei piani urbanistici locali. Quindi non sempre si hanno le mani completamente libere nella scelta della tipologia architettonica. Spesso è richiesto di comprendere il contesto e di proporre una strategia di corretto inserimento ambientale. Le nostre soluzioni abitative offrono la corretta soluzione sia per chi desidera un’immobile di forma compatta o di dimensioni più contenute. In ogni caso siamo disponibili per parlarne ed abbozzare una pianta ed un progetto su cui riflettere insieme.
Quanto dura una casa in legno?
Quanto dura una casa in legno? Quasi ogni giorno mi viene chiesto quanto dura una casa in legno. La risposta è molto semplice: le case in legno durano secoli. Basta andare in Tirolo o in Inghilterra per vedere case in legno di costruzione elisabettiana (XV sec.) in perfetto stato di conservazione. Nel campo delle costruzioni la durata viene stabilita come dato progettuale nel momento in cui la costruzione viene concepita. Il concetto della durata illimitata degli edifici è semplicemente obsoleta in base alle conosce che oggi abbiamo della durata stimata degli immobili. Ogni edificio ha una durata stimata che dipende dalla funzione che è chiamato ad assolvere. La manutenzione Fatta questa necessaria premessa dobbiamo dire che le nostre strutture portanti non sono realizzate per essere poste all’esterno prive di protezione a meno che per esse non sia previsto un piano di manutenzione. Per quanto il legno sia bello da vedere il legno dei nostri edifici viene nascosto e protetto da uno spesso strato di coibentazione che impedisce al legno di essere esposto agli agenti atmosferici. Questo lo preservava e gli garantisce una durata pressoché illimitata. Così come non è richiesta la manutenzione che sarebbe da programmare per le strutture in legno poste in ambiente esterno . Esiste una classificazione degli elementi lignei in base alla loro capacità di resistere e ad ambienti aggressivi senza protezione. Il legno che utilizziamo nelle nostre strutture è l’abete rosso. L’abete rosso è un legno dalle splendide qualità strutturali che va usato in ambiente protetto. Per questo la struttura lignea degli edifici viene protetta esternamente dallo strato coibentazione. Internamente in alcuni punti possono anche essere lasciati a vista come accade ai solai. Isolamento delle strutture in legno Detto questo dobbiamo anche affermare che poniamo il massimo impegno per garantire che le strutture portanti in legno siano ben isolate dal potenziale ingresso di umidità. L’umidità infatti è il principale nemico delle strutture in legno in quanto favorisce l’insorgenza di muffe. È fondamentale che una casa in legno abbia la struttura portante sufficientemente sollevate da terra e isolate. Anche in fase di costruzione evitiamo che la struttura in legno posto a bagnarsi e facciamo questo ponendo teloni temporanei nella sommità delle murature in legno. Fatte queste queste considerazioni possiamo dire che le nostre costruzioni non hanno limiti di durata. Noi progettiamo in modo che non si formino punti di condensa all’interno delle murature e che tetti siano ventilati e quindi non ci sia un ristagno di umidità. Quindi progettiamo le nostre case con la massima attenzione che non ci siano ingressi d’acqua rialzando da terra lo spiccato delle murature e isolandole dall’acqua in modo che la e che la casa sia salubre e asciutta garantendo un perfetto benessere abitativo e durata dello struttura. La casa in muratura cementizia o lapidea o in laterizio non è eterna. Neanche il calcestruzzo – il più solido di materiali tradizionali – ha dimostrato di essere soggetto a fessurazioni e degrado. Le parti lignee esposte alle intemperie andranno trattate periodicamente con opere di pittura impregnante. Le cornici perimetrali del tetto o i porticati in legno sono le parti dell’edificio devono comunque essere tenuti sotto controllo e regolarmente dotati di prodotti impregnanti. Il rischio sismico Uno dei limiti della durabilità delle strutture è stato dimostrato comunque essere il terremoto. Il terremoto è un fenomeno che si verifica periodicamente in tutte le regioni italiane e che ha fatto ripensare in modo completamente diverso l’approccio sulla zonizzazione delle aree di rischio. Oggi infatti non esiste più una zona priva di rischio sismico in Italia. Grazie al vantaggioso rapporto resistenza e bassa massa sismica della struttura la casa in legno che noi progettiamo è in grado di resistere senza danni anche alle scosse di terremoto più forti con accelerazione al suolo tipiche delle zone di sismicità più alta. Questo è un altro motivo di garanzia di durata della struttura. Analogamente le nostre costruzioni solidamente ancorata al suolo e legate con dettagli di fissaggio in acciaio garantiscono una enorme resistenza anche in caso di condizioni atmosferiche e venti estremi che purtroppo possono verificarsi anche nelle nostre aree geografiche. In conclusione i nostri edifici sono progettati per avere una durata virtualmente illimitata e poter resistere anche a fenomeni localizzati che possono avvenire anche molto molto raramente nell’arco temporale di svariate generazioni.
Dove nasce l’XLam
Ecco dove nasce l’XLam. L’XLam – in inglese CLT – è il nocciolo portante delle nostre costruzioni ed è stata una vera rivoluzione nel mondo della ingegneria e dell’architettura degli ultimi anni. Diffusa in tutto il mondo questa tecnologia viene realizzata anche nella nostra zona da ditte locali che utilizzano assi in legno lamellare incollandole a strati incrociati formando i solidissimi pannelli di XLam. Fedele al nostro indirizzo di riduzione dei costi e dell’impatto ambientale connesso con il trasporto utilizziamo i pannelli prodotti nella zona di impiego. Inventato vent’anni fa l’XLam viene prodotto localmente da almeno 10 anni nel nostro lato delle Alpi ed i nostri produttori esportano pannelli in tutta Italia e anche all’estero dimostrando che la qualità del prodotto non ha nulla da invidiare ai prodotti d’oltralpe. La tecnica costruttiva è abbastanza semplice, le assi grezze di abete rosso vengono standardizzate in spessore e larghezza, le assi più corte vengono unite con un sistema a dita incrociate detto finger joint che permette di raggiungere la lunghezza stabilita. Il sistema di collegamento Finger Joint garantisce che il punto di unione sia ancora più resistente della parte continua, si riesce quindi a garantire continuità di resistenza anche dove c’è l’unione delle assi. Le assi sono controllate da una macchina dotata di un occhio elettronico che identifica automaticamente i difetti – come i nodi – del legno naturale e eliminando la sezione con un taglio netto quando il difetto è rilevante. Il tavolame – così ingegnerizzato – viene disposto a fibre incrociate è passato sotto una pressa che comprime le fibre tra loro incollate con una pressione che arriva a 10 kg al centimetro quadrato. L’XLam così ottenuto è un tavolone di metri 13,5 × 3,5, Si tratta quindi di un pannello adatto a realizzare per esempio un piano di una casa. I pannelloni di XLam vengono realizzati al grezzo con spessori variabili a partire da 60 mm di spessore fino a spessore molto maggiori per carichi maggiori. Tipicamente lo spessore di un pannello per una casa a 1 o 2 piani è di 100 mm (10 cm), una casa a tre piani 140 mm (14 cm per il piano terra). Si possono utilizzare spessori maggiori per realizzare anche i solai degli edifici benché nella maggior parte dei casi si utilizzi un sistema di travi lamellari per questo tipo di applicazione. Il pannellone in XLam uscendo dalla pressa viene portato ad una macchina a controllo numerico che si occupa del taglio a misura degli elementi. La macchina a controllo numerico ottimizza le forme delle sezioni ricavando pannelli tagliati millimetricamente perfetti pronti per alloggiare quello che il progettato prevede come finestre, travi del solaio, passaggio impianti e quant’altro richiesto. Nelle costruzioni in legno il pannello in XLam sostituisce la muratura tradizionale. L’XLam è concettualmente simile al muro tradizionale per quanto riguarda il suo funzionamento strutturale infatti si tratta sempre di una struttura lineare capace di resistere a grossi sforzi orizzontali nella direzione della sua lunghezza. Questa caratteristica lo rende fortemente antisismico. E’ infatti dotato di una forte resistenza residua. Anche in caso di violento terremoto il pannello in XLam – intrinsecamente iperstatico – mantiene riserve di resistenza molto elevate garantendo la sicurezza degli abitanti. Qualora se ne volesse sapere di più sarei lieto di organizzare una visita agli stabilimenti produttivi dell’ XLam per vedere dove nasce l’XLam. È una bellissima esperienza – per chi ha intenzione di costruire la nuova casa o per chi vuole saperne di più – di entrare nell’atmosfera controllata e profumata di pino della fabbrica dove nasce l’XLam.
Resistenza sismica dell’X Lam
Un video italiano che ha fatto il giro del mondo mostra con grande evidenza la capacità portante e la resistenza dell’X Lam. Quando si parla di resistenza dell’X Lam e del legno in generale non sempre risulta chiaro che parliamo di un materiale dotato di un rapporto molto vantaggioso in termini di resistenza e massa che permette di resistere alle scosse di terremoto più violente come appare chiaro in questo video realizzato dall’Ivalsa ente italiano di ricerca – http://www.ivalsa.cnr.it/ – che fa parte del Centro Nazionale delle Ricerche. Questo video che esemplifica in modo tangibile la resistenza sismica dell’X Lam in condizioni estreme scuotendo una palazzina di 7 piani con una magnitudo 7.2 e dimostrando una capacità di resistenza formidabile. https://www.youtube.com/watch?v=b2u8ufm_akI La resistenza dell’X Lam deriva dalla presenza delle fibre incrociate infatti il legno è molto resistente alla compressione in direzione delle fibre, incrociandolo si ottiene un grande risultato di migliorarne le prestazioni in entrambe le direzioni resistendo molto bene sia agli sforzi verticali che a quelli orizzontali. In fase di progettazione delle nostre case in legno la capacità portante dei pannelli viene sfruttata molto meno di quanto potrebbe essere concesso dalla natura del materiale e dalla normativa sismica. Questo lascia una grande margine di sicurezza per gli utenti delle nostre case.
Efficienza energetica e obiettivo consumo zero
Case ad alta efficienza energetica – ZEB zero energy building Le case a consumo zero non sono più un obiettivo irraggiungibile ma semplicemente una prassi costruttiva consolidata e un obiettivo sancito dagli Stati Membri della Comunità Europea con la direttiva 20 20 20 http://ec.europa.eu/energy/en/topics/energy-efficiency Fino a poco tempo fa sembrava impossibile costruire case veramente ben isolate. negli anni ’90 bastavano pochi centimetri di isolamento termico per essere a norma, poi si è passati a 10 cm, poi 15 cm e ora prevediamo 20 / 25 cm di isolamento un vero super-isolamento http://www.exligno.it/isolamento/ La ricetta è molto semplice: usiamo molto isolamento e utilizziamo materiali che garantiscono l’efficienza termica si estiva che invernale. In questo modo la casa diventa veramente facile da scaldare al punto che i soli elettrodomestici insieme alla emissione termica del corpo umano degli abitanti bastano a portare la temperatura a livelli di comfort. In questo modo evitiamo di attingere a fonti energetiche non rinnovabili come gas e gasolio e utilizziamo il sole come fonte primaria per l’auto-produzione di energia elettrica e di calore attraverso il fotovoltaico ed il solare termico garantendo efficienza termica e consumo zero. I materiali che utilizziamo per garantire l’isolamento termico e quindi l’efficienza energetica e l’ obiettivo consumo zero non sono derivati dal petrolio ma sono di fonte minerale come la lana di roccia o vegetale come la fibra di legno. Questo consente un migliore isolamento estivo oltre a garantire che i nostri immobili siano maggiormente rispettosi dell’ambiente.