La sciagura che ha colpito i boschi del nord-est italiano in questi giorni a riempito a tutti gli amanti della natura e del legno il cuore di sgomento tuttavia è un disastro che deve farci riflettere.
E’ una sciagura che fa riflettere tutti gli operatori ed utenti del prodotto legno nella nostra regione e quindi anche noi.
Non sappiamo ancora quanto alberi siano stati abbattuti a causa delle piogge alluvionali e del vento ma certamente essi corrispondono al fabbisogno dell’industria del legno per strutture per molti anni a venire. Questa tragedia potrebbe essere un’occasione per la nostra regione di dotarsi di un’industria del legno più forte e competitiva.
Madre natura ha realizzato in grande scala il taglio a zero che è vietato dai regolamenti in Italia. Ora tutte quelle grandi aree boschive azzerate sono un immenso giacimento di materia prima per le costruzioni.
Possiamo scegliere se dotarci di segherie ad alta capacità e di strumenti di estrazione come gli harvester e attrezzarci localmente per la produzione di strutture lignee ampliando il nostro mercato diventando un esempio di costruttori eco-sostenibili o lasciare che quella materia prima sia portata via da produttori esteri meglio organizzati.
Poi resterà anche l’onere della ri-piantumazione gli alberi abbattuti e questa è un’altra interessante industria di per se e che permette la creazione di posti di lavoro e assorbimento di CO2 dall’atmosfera.
Nell’occasione ricordiamo che l’uso del legno da costruzione incentiva l’industria sostenibile del legno. Ogni pianta tagliata viene ripiantata e questo permette maggiore carbonio di venire sottratto dall’atmosfera.
La presenza di carbonio nell’atmosfera è responsabile dei disastri derivanti dal surriscaldamento globale che nella nostra regione ha dato luogo alle alluvioni ma che ha creato anche incendi con altre perdite di patrimonio boschivo in molte parti dell’Europa dalla Svezia alla Grecia durante l’estate e un’edilizia consapevole come l’edilizia in legno può contribuire a frenare questi disastri.