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Ligno Design

Quando una casa può realmente dirsi passiva?

Oggi la casa passiva va di moda, ma sono veramente passive le case spesso pubblicizzate?

Dopo aver visto con una certa frequenza la pubblicità di case e appartamenti che dichiaravano di essere case passive ci siamo chiesti il reale significato di questa parola e la sua reale definizione tecnica.

Per noi una casa passiva è una casa che potenzialmente non dovrebbe richiede impianti meccanici di riscaldamento e condizionamento per garantire il benessere degli abitanti.

Isolamento in fase di posa
Isolamento in fase di posa

Questo non implica che la casa passiva non abbia l’impianto di riscaldamento e condizionamento invernale ed estivo, ma significa che queste apparecchiature/sistemi sono degli componenti migliorativi e in qualche modo correttivi di un funzionamento che potrebbe essere garantito anche senza di essi.

Infatti la casa passiva dovrebbe essere riscaldata semplicemente dall’emissione termica del corpo umano, dell’apporto gratuito del solare in inverno, delle lampadine e degli accessori elettrici contenuti negli ambienti.

Per fare questo la casa deve essere abitata e se gli abitanti si recano – per esempio al lavoro tutta la giornata – è facile che al ritorno ci sia bisogno di un correttivo ed è per questo che la pompa di calore rimane necessaria.

 

La Ex Ligno progetta e costruisce case passive sulla base dei criteri internazionalmente accettati di Passive House

https://passivehouse-international.org/index.php?page_id=150

La casa passiva deve essere molto isolata.

La casa passiva deve essere considerata quasi

come un sistema chiuso, quello che in fisica si chiama contenitore adiabatico.
Abbiamo visto che sono spacciate e che sono comunemente vendute case passive delle case che hanno un consumo annuo di oltre 50 kWh a metro quadro.

Vogliamo fare chiarezza su questo: le case passive devono avere un consumo che non può superare i 15 kWh metro quadro l’anno. Altrimenti sono case semplicemente abbastanza ben costruite e che non consumano molto. Ma non sono case passive.

Sono case che abbisognano di un impianto termomeccanico quasi sempre funzionante per garantire un livello di benessere accettabile.

L’impianto può anche essere alimentato dal solare termico e dal fotovoltaico riducendo di molto la bolletta, ma non sono case passive.
Le case che noi progettiamo e realizziamo invece hanno un livello di isolamento molto alto e un consumo stimato intorno ai 12 kWh / metro quadro l’anno.

Questo ci permette di chiamarle passive nel vero senso della parola.

Nelle nostre case l’impiantistica è un optional necessario ma non strettamente obbligatorio, il riscaldamento invernale comincia ad essere usarlo in gennaio per poche ore al giorno e il livello di benessere è comunque garantito.

In estate la casa rimane fresca anche in assenza del condizionatore che c’è sono per situazioni di emergenza il cui costo di funzionamento è praticamente nullo perché alimentato dal fotovoltaico nelle ore più calde del giorno con un piacevole refrigerio dall’afa esterna.

Le nostre case sono passive in senso proprio ed hanno un consumo sui 12 kWh a mq anno considerando anche il calore necessario per cucinare.
Quindi quando si parla di case passive è meglio evitare di fare affidamento sulla classe energetica – che giustamente non figura più nei certificati energetici delle case – la A non significa nulla.

Conviene fare riferimento al calcolo effettivo del consumo annuale su metro quadro è un semplice numero che il tecnico progettista e o certificatore deve produrre e trasmettere alla pubblica amministrazione quando realizza o ristruttura l’immobile.

Se si vuole una casa passiva per avere garanzia di una bolletta nulla o quasi bisogna guardare questo numero e di chiedere che sia inferiore ai 15 kWh metro quadro l’anno.Per fare questo è obbligatorio che la casa sia ben isolata, possiamo già dire che tutto l’involucro dell’edificio non deve avere un isolamento termico inferiore a 20 cm di spessore.

Poi la casa dovrà essere dotata di ventilazione meccanica controllata (VMC) perché la casa passiva non prevede ne spifferi, ne l’apertura delle finestre, altrimenti il rendimento ed il dispendio di energia d’inverno ne risentirebbero.

Quindi se qualcuno pensa di poter acquistare una casa passiva a consumo zero senza VMC, sta rischiando di prendere una cantonata.

La VMC ci permette di recuperare energia che altrimenti verrebbe dissipata durante l’espulsione dell’aria ristagnante, questa energia contenuta nell’aria di ricambio viene recuperata fino al 90% andando a preriscaldare l’aria fresca di rinnovo che viene immessa negli ambienti.

Quindi – anche se la casa passiva va di moda e viene spesso pubblicizzata nel mercato immobiliare – è solo questo piccolo numero del consumo complessivo annuo che si deve guardare e non la classe energetica che può essere fuorviante e non darci un quadro esatto della situazione.

Possiamo anche aggiungere, senza timore di essere partigiani per le case in legno – anche se lo siamo – che è semplicemente per una realtà fisica facilmente riscontrabile, è difficile realizzare una una casa passiva senza affidarsi alla struttura in legno questo perché le murature in laterizio o in cemento armato richiedono un eccessivo quantitativo di calore per portarsi a regime ed inoltre gli spessori delle murature dovrebbero essere mediamente di oltre 50 cm, cosa che in genere non accade!