Chi ama il legno deve essere molto grato alla fotosintesi clorofilliana che ogni anno di anello in anello permette alla foresta di crescere e fornirci il legno come materiale da costruzione.
La fotosintesi clorofilliana è un processo chimico che madre natura ha inventato alcuni miliardi di anni fa e che consente alle piante di sottrarre carbonio dall’atmosfera utilizzandolo per produrre le molecole solide che costituiscono la struttura del legno. La fotosintesi clorofilliana è quindi alla base della formazione del legno che noi utilizziamo delle nostre strutture.
La formula è semplice:
6 CO2 + 6H2O = C6H12O6 + 6O2
Le piante sottraggono 6 molecole di anidride carbonica CO2 dall’atmosfera, lo mischiano con 6 molecole di acqua formando il glucosio che si trasforma in lignina e cellulosa che costituisce il legno e rilasciando anche 6 preziose molecole di ossigeno nell’aria che respiriamo.
Di questo e di tante altri interessanti temi attinenti la resistenza e la durata del legno ha parlato all’Ordine degli Ingegneri di Vicenza il dott. Andrea Zennari che a Caltrano (VI) gestisce una interessante fattoria didattica per gli amanti del legno:
http://www.fattoriadellegno.it/
Molti ricorderanno la formula della fotosintesi dalle elementari. Oggi la leggiamo con rinnovato interesse perché potrebbe esserci molto utile. Questo processo avviene nelle foglie in primavera ed in estate con il contributo del sole nel periodo in cui il legno cresce.
Si tratta di una reazione chimica che ha permesso – all’inizio della storia della vita sul pianeta terra – di purificare un’atmosfera inquinata dalle emissioni dei tanti vulcani attivi trasformandola in un ambiente idoneo alla vita per meccanismi via via più complessi fino ad arrivare a noi.
Le piante che hanno permesso in passato di rendere la terra una pianeta abitabile potrebbero oggi tornare a salvare il pianeta terra sottraendo il carbonio che l’uomo emette indiscriminatamente e che rischia – con il riscaldamento globale – di sterminare molte specie animali e mettere a repentaglio l’esistenza di molti esseri umani e territori.
Grazie alla fotosintesi clorofilliana nell’arco alpino le piante delle nostre foreste crescono assorbendo carbonio e purificando l’aria.
Utilizzando il legno come materiale da costruzione fissiamo per molti anni nello spazio delle nostre murature del carbonio che altrimenti sarebbe nell’atmosfera contribuendo all’inquinamento.
Utilizzando il legno promuoviamo l’attività della silvicoltura con la quale vengono tagliate e vengono piantate altre piante dalle quali ottenere altro legno in un ciclo che permette la purificazione dell’atmosfera in cui tutti viviamo.
Nel nostro arco alpino ogni minuto le piante si accrescono di 100 mc di legno.
Lo stesso quantitativo di 100 mc necessario per costruire una casa in legno. Possiamo quindi dire che le nostre foreste alpine crescono al ritmo di una casa in legno ogni 60″.
Attualmente la crescita delle nostre foreste alpine supera di molto il loro utilizzo, ma un’industrializzazione più diffusa e consapevole dell’utilizzo del legno come materiale da costruzione potrebbe nel breve tempo portare anche in Italia come già avviene in Austria, in Germania ed in altri paesi a pensare ad una pianificazione strategica della forestazione per l’industria del legno che potrebbe contribuire a salvare il pianeta creando piacevoli ed appassionanti opportunità di lavoro per gli amanti della natura alpina.
Promuovendo ed utilizzando il legno come materiale da costruzione anche nel nostro piccolo siamo in grado di dare il nostro piccolo ma significativo contributo nella direzione della salvezza del pianeta terra che condividiamo con gli altri esseri viventi.